Guerra psicologica contro i bambini*
di Konstantin Demeter
Alcuni pensano che la questione del genere non sia importante e che sia una distrazione dai problemi reali. Non sono d’accordo: le conseguenze sui bambini, oltre all’incommensurabile sofferenza che essi subiscono, contribuisce, a mio avviso, a mettere in pericolo il nostro futuro. Infatti, l’ideologia gender turba profondamente i bambini e può causare loro notevoli danni psicologici e fisici. Anziché promuovere l’identità, come pretende fare, la deruba, e con essa la fiducia in se stessi. E saranno questi bambini a modellare la futura società.

L’aspetto pericoloso di questa ideologia è che i genitori possono essere privati della custodia dei loro figli. Questo ci riconduce alle iniezioni genetiche «anti Covid» destinate ai bambini quando, l'anno scorso, l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) aveva dichiarato che i bambini a partire dai dieci anni erano in grado di valutare la portata delle iniezioni, per cui il consenso dei genitori non sarebbe stato necessario.
Tuttavia, mentre con le iniezioni a mRNA un bambino potrebbe essere «fortunato» e cavarsela senza effetti collaterali, con i bloccanti della pubertà il danno è garantito, assicurato dagli effetti stessi. E in questo caso non si tratta (solo) di scienza, ma di sentimenti personali, il che rende più difficile opporsi perché, si sostiene, solo il bambino può sapere se è maschio o femmina. E il desiderio di un bambino di cambiare sesso va soddisfatto, prima ancora che il bambino possa imparare cosa significhi essere un uomo o una donna.
In Gran Bretagna, per esempio, un migliaio di genitori intendono far causa perché i loro figli hanno ricevuto tali farmaci, come riporta perfino il quotidiano svizzero-tedesco Tages-Anzeiger. La primavera prossima, la Tavistock Clinic (centro pediatrico di riferimento del settore), dove questi bambini hanno ricevuto il trattamento, verrà chiusa «per motivi di sicurezza».
Un rapporto indipendente ha rivelato metodi devastanti, spiega il Tages-Anzeiger: a bambini di dieci anni sarebbero stati somministrati ormoni su loro richiesta. E ciò nonostante il fatto che, secondo quanto rilevato da uno studio, non si sappia praticamente nulla riguardo al loro influsso sullo sviluppo del giovane cervello. Chiunque abbia internamente criticato la prescrizione di bloccanti della pubertà è stato definito transfobo e mobbizzato al punto da dover andarsene via.
Non sorprende che la Tavistock Clinic sia in prima linea in questa guerra psicologica contro i propri figli. Infatti, quello che il Tages Anzeiger omette di dire è che la sua propaggine, il Tavistock Institute, è specializzato in ingegneria sociale. Durante la Seconda guerra mondiale, la Tavistock Clinic, per esempio, progettò e diffuse concetti di propaganda. È significativo il fatto che l’organizzazione abbia sede presso il War Propaganda Bureau (Wellington House). Nel 1948, la Tavistock Clinic entrò a far parte dell'ente sanitario britannico NHS.
Secondo il Tages-Anzeiger, anche in Svizzera i genitori si sentono ignorati e messi sotto pressione da professionisti del settore. Il giornale riporta l'esempio di una ragazza svizzera che fino a quattordici anni non aveva mostrato alcun segno di voler essere di sesso maschile, ma due anni fa aveva dichiarato di essere lesbica. Poi, lo scorso inverno, ha detto ai suoi genitori di essere transessuale e che, da quel momento, avrebbe adottato la versione maschile del suo nome.
Dopo alcune sedute con la ragazza, la psichiatra aveva scritto in un rapporto destinato ai genitori che era «urgentemente indicato» assecondare questo desiderio. Per rendere possibile il passaggio al sesso maschile, la dottoressa propone di iniziare quanto prima con i bloccanti della pubertà.
Secondo il Tages-Anzeiger, la madre ritiene che si stia procedendo troppo velocemente. Vede che sua figlia sta lottando, è alla ricerca di qualcosa e ha bisogno di aiuto, ma non è «trans». La madre ora teme che le cose vadano in una sola direzione: presto i blocchi ormonali, cui seguiranno le operazioni. Come osserva il Tages-Anzeiger, la ragazza avrebbe poche possibilità di ricevere i bloccanti della pubertà nel Regno Unito, in Svezia e in Finlandia, poiché in questi tre Paesi sono stati recentemente vietati agli adolescenti. Secondo il rinomato istituto svedese Karolinska, non è più giustificabile assumersi questo rischio dato che mancano studi a lungo termine.
Il Tages-Anzeiger richiama inoltre l'attenzione sul fatto che oggi il 70% delle ragazze soffre della cosiddetta «disforia di genere». Alcuni esperti, tuttavia, ritengono che possa trattarsi di una comune insicurezza puberale nei confronti del proprio corpo o di una nuova forma di autodisprezzo femminile, simile all’autolesionismo o all’anoressia.
Secondo il rapporto della Tavistock Clinic, molte di queste ragazze soffrono di traumi, sono vittime di abusi sessuali e provengono dallo spettro autistico. Tuttavia, questi fattori non sono stati presi in considerazione nei trattamenti perché l'«approccio trans-affermativo» era obbligatorio. Il Tages-Anzeiger spiega che non era consentito mettere in discussione l'autodichiarazione dei bambini e degli adolescenti, perché già solo questo era considerato transfobico.
La giornalista americana Abigail Shrier si è occupata ampiamente del fenomeno gender nel suo libro «Irreversible Damage: The Transgender Craze Seducing Our Daughters» (Danno irreversibile: la follia transgender che seduce le nostre figlie). In esso affronta anche le gravi conseguenze psicologiche e fisiche del cambiamento di sesso. Amazon ha inizialmente boicottato il libro su pressione della lobby trans. Vale la pena di ascoltare anche questa intervista (in inglese) ad Abigail Shrier a cura dello psicologo Jordan Peterson.
*Fonte: https://transition-news.org/psychologische-kriegsfuhrung-gegen-kinder
Per approfondire l’argomento:
https://www.rsi.ch/news/svizzera/Gli-ormoni-per-cambiare-identità-13450465.html
https://www.tgns.ch/wp-content/uploads/2020/02/TGNS-Opuscolo-Trans-Web-2020-it.pdf
https://feministpost.it/segnaliamo/danno-irreparabile-la-nuova-violenza-contro-bambine-e-ragazze/
https://www.laverita.info/pensieri-di-una-femminista-transfobica-2646291491.html